Le Lobby delle rinnovabili

Ormai tutti ne parlano, tutti li pubblicizzano, tutti li installano. Sono i fenomenali, gli eccezionali, i miracolosi:

PANNELLI FOTOVOLTAICI!

La scoperta del millennio! La fonte rinnovabile che ci farà uscire dalla crisi mondiale! La panacea di tutti i mali! O no?

Cerchiamo di analizzare questo miracolo tecnologico, questo prodigio della Scienza. Supponiamo di voler risparmiare un quantitativo di energia elettrica di 2.500 kWh/anno (che corrisponde al consumo medio annuo di un’unità immobiliare) con due ipotetiche soluzioni:

  • la posa di uno strepitoso impianto FOTOVOLTAICO
  • la semplice e triste sostituzione di lampadine da 60W ad incandescenza con altrettante a basso consumo energetico da 11W

ANALISI ENERGETICA

Nel caso di utilizzo dei mirabolanti PANNELLI FOTOVOLTAICI, nelle condizioni ottimali di esposizione a SUD ed inclinazione, sarà necessario installare circa 18 m2 di pannelli con un risparmio annuo di 2.500 kWh/anno di energia primaria.

FORMIDABILE!

Analizziamo adesso la modesta sostituzione delle lampadine.
Il consumo annuo di 44 lampadine ad incandescenza da 60 W è pari a:
44 lampadine x 60 W x 10 ore di funzionamento giornaliero x 356 giorni = 9.636 kWh/anno.

Nel caso in cui le sostituissimo con altrettante lampadine a basso consumo da 11 W avremmo:
(44 x 11 W x 10 ore di funzionamento giornaliero x 356 giorni) = 1.767 kWh/anno.

Il risparmio di energia sarebbe:

9.636 -1.767 = 7.869 kWh/anno

Ma per alimentare le lampadine dobbiamo utilizzare l’elettricità prodotta da gas metano o dal petrolio, ossia devo utilizzare una energia non rinnovabile e in quanto tale: PRIMARIA.

Una energia che non torna più.

Il vecchio rendimento del sistema elettrico nazionale era del 36%, l’attuale del 41%Pertanto: 7.869 x 41% = 3.226 kWh/anno di energia primaria risparmiata.

Dal punto di vista energetico e, pertanto, di emissione in atmosfera di CO2, i due interventi si equivalgono, anche se quelle squallide lampadine ci fanno risparmiare, rispetto ai meravigliosi PANNELLI FOTOVOLTAICI qualcosa in più; circa 726 kWh/anno.

Dal punto di vista energetico e, pertanto, di emissione in atmosfera di CO2, i due interventi si equivalgono; anche se quelle squallide lampadine ci fanno risparmiare, rispetto ai meravigliosi
PANNELLI FOTOVOLTAICI qualcosa in più: circa 726 kWh/anno.

Ma lampadine derelitte: non vi illudete! Avete vinto solo in primo confronto! Adesso vi vogliamo vedere sul piano dei costi!

ANALISI dei COSTI

Il costo dei divini PANNELLI FOTOVOLTAICI è circa di 16.000 € comprensivo di progettazione, direzione dei lavori, coordinamento in fase di progettazione, esecuzione ed installazione.

Il costo di sostituzione delle miserabili lampadine è:
44 lampadine x (8 €/lampadina) = 352 €

Ipotizzando una durata delle lampadine di circa 6.000 h in vent’anni saranno necessari:
(10 ore x 365 giorni x 20 anni)/6.000 ore) = 12,2 cambi di lampadine in 20 anni.

Pertanto la spesa nei 20 anni sarà:
(costo della prima sostituzione = 352 € x 12,2 sostituzione nei 20 anni successivi) = € 4.294

fici pannelli fotovoltaici costano 11.706 € in più delle NOIOSE LAMPADINE ed inquinano di più!

Ma se qualcuno si accorgesse che i pannelli fotovoltaici sono una bufala, a chi facciamo le nostre carissime consulenze?

Come la prendono le banche che non possono più guadagnare sui convenientissimi mutui che stipulano per la loro realizzazione? E i produttori di pannelli? E i cinesi?

Ma si!
Diciamo che sono fonti rinnovabili…e poi, in fin dei conti, Kyoto e Obama li sponsorizzano.

CONCLUSIONI

Il breve esempio mostra come non funzioni l’equazione: ENERGIA RINNOVABILE uguale risparmio energetico.

Una corretta politica ambientale DOVREBBE in primo luogo essere orientata alla riduzione degli sprechi energetici che, nel presente esempio, sono stati realizzati con la sostituzione di lampadine che consumano tanto con altre che consumano poco.

E dal punto di vista sociale?

La politica energetica del FOTOVOLTAICO farebbe arricchire sia i produttori dei carissimi pannelli, sia le banche che erogano i mutui per eseguire gli interventi, e ciò con i soldi che la collettività pagherà come TASSA nella bolletta energetica.

La riduzione degli sprechi, invece, CREEREBBE lavoro in ITALIA, porterebbe a maggiori abbattimenti dell’ficativamente i costi energetici degli utenti.

Per esempio: la sostituzione, in un edificio di 130m2, della caldaietta esistente con una a condensazone costa circa 3.630 € e riduce la spesa energetica di 10.903 kWh/anno!

Nota:

Per i pannelli FOTOVOLTAICI:

  1. non sono stati considerati i costi di manutenzione e smaltimento;
  2. non è stato coniderata la sostituzione dell’inverter (circa 2.000€);
  3. non è stata considerata la diminuzione della resa nei vent’anni di utilizzo (circa il 20%) L’articolo contiene (volutamente) alcuni errori. Il motivo è spiegato nell’articolo La Firma Energetica – Parte prima